Il messaggio pasquale del Dirigente Scolastico

Carissimi

è ancora Pasqua e purtroppo è ancora pandemia. La realtà ha tratti talmente inediti che proviamo tutti la sensazione di essere come delle comparse in un film del genere catastrofico

Ma questa sceneggiatura sembra che stia per raggiungere il suo epilogo. La tanto agognata ripresa in un clima di normalità non appare più così lontana e soprattutto cominciano a manifestarsi nel mondo i primi segni tangibili di un ritorno alla vita. 

È strano ma mai come in questo periodo la cosiddetta normalità, una volta tanto derisa, è diventata sinonimo di felicità. È davvero strano ma anche la parola vita ora ha un sapore del tutto diverso

Prima del COVID il termine vita aveva oramai acquisito un significato come "individuo, persona", oppure di "lungo percorso", perché la vita appariva qualcosa di scontato, almeno nei suoi termini statistici. Il verbo vivere aveva poi una connotazione ancora più esplicita, perchè vivere significava avere momenti di intensità e coinvolgimento, per essere chiari: star bene, divertirsi. Sì, perchè si dava per scontato l'acquisizione di un diritto grazie alla scienza: poter vivere tanto, almeno 80 anni

Da quando il COVID si è manifestato in tutta la sua virulenza il termine vita ed il verbo vivere hanno invece ripreso la loro accezione originaria. 

Appunto per questo oggi la Pasqua, intesa come ripresa, ripartenza e "passaggio" - suo intimo significato, dalla parola ebraica Pesach - riacquista il suo senso più autentico. 

Ridiamo valore alla vita e al Vivere e costelliamo questo grande dono dei Valori che possano dare senso alla Pasqua 2021, la Pasqua della ripartenza, del rinnovamento e del "passaggio". 

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Un caro augurio a Voi e ai vostri Cari 

Massimiliano Urbinati